Se si viaggia con la macchina o col treno o si circola con un’ammaccatura, visto il numero di auto che c’è in giro, fino all’ultimo la vita è proprio dura. C’è uno scontro, ai di là della Moscova, se ne andavano in tre a seppellirne un quarto, si son conciati tutti, anche quello che guidava, solo quello nella bara non si è accorto. Le piagnone nei singhiozzi non avevano energia, il diacono non riusciva a fare uscire il do di petto, stonavano gli ottoni tutti quanti in batteria, il defunto, solo lui, nella parte era perfetto. Il suo vecchio capo, che in realtà era un bandito, lo baciava sulla fronte e poi sputava di disgusto, sulla fronte con le labbra tutti quanti l’han sfiorato, solo lui, con discrezione, è rimasto assai composto. Ecco un tuono che rinttuona, non si sa più cosa fare, ogni forza di natura se ne frega dei sermoni, sotto i tetti e le cappelle tutti quanti a scantonare, solo il morto non si è messo a filar gatton gattoni. Che gli importa della pioggia? tanto a lui non cambia niente, ai viventi, a dire il vero, manca un po’ questa fermezza, i defunti, gli ex-uman, sono coraggiosa gente, mica fatti come noi, sono proprio un’altra razza. E tu hai voglia a fare in fretta, perchè intanto poi si resta incolatti a un’etichetta, come un marchio tulla fronte, si rimane riparati da qualsiasi tempesta se si ha una hclla bara come ambiente circostante. Otterrai una fossa singola, oppure collettiva, il problema degli alloggi non preoccupa un defunto, lui non dà nessun fastidio, non si sente anima viva, è un brav’uomo un trapassato e ha un aspetto assai compunto. In questo regno delle ombre, in questo vespro austero non c’è nessun pericolo, e nemmeno c’è paura nella casa di Dio abitiamo, ad eccezione di coloro che, fortunatamente, abitano una bara.         Sento già le rimostranze: questa è necrofilia. No. Ce l’ho soltanto con una sorte amara: tutti quanti noi verremo, prima o poi, spazzati via. (Naturalmente escluso chi sta nella sua bara).
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