Scaldami bene un bagno alla bianca,
da tempo mi manca la luce bianca,
a me, inebriato e inebetito dal calore
il vapore scioglierà la lingua muta.
Scalda la sauna ancora un poco, padroncina
diventerò rovente, diventerò di fuoco
sul bordo della panca, proprio nulla soglia
sradicherò ogni dubbio dalla mia esistenza.
Ho voglia di languore fino all’indecenza,
l’attingitoio dell’acqua fredda spegnerà il passato
e il culto della personalità, ben tatuato
sul petto sinistro, si farà più azzurro.
Scaldami bene un bagno alla bianca,
da tempo mi manca la luce bianca,
a me, inebriato e inebetito dal calore
il vapore scioglierà la lingua muta.
Quanta fede abbattuta, quanta foresta
e mesta sofferenza e tracciati aperti
e sul petto sinistro Stalin di profilo
e su quello destro il viso di Marinka.
Quanti armi trascorsi in paradiso
per la mia fede indomita e devota!
Ho barattato per la tenebra più ignota
la mia stoltizia manifesta e chiara.
Scalldami bene un bagno alla bianca,
da tempo mi manca la luce bianca,
a me inebriato e inebetito dal calore
il rapore sciolierà la linqua muta.
Ricardo ancora come presto, una mattina,
feci in tempo appena a gridare aiuto!
a mio fratello, che due belle guardie
di Siberia in Siberia mi han trascinato.
Poi la miseria della cara e del pantano
inghiottendo lacrime e alcool da due soldi
e incidemmo il suo profilo accanto al cuore
perché lui sentisse come fa a battere un cuore.
Non scaldarmi un bagno alla bianca,
da tempo mi manca la luce bianca,
a me, inebriato e inebetito dal calore
il vapore scioglierà la lingua muta.
Questa storia dettagliata mi raggela
e il vapore spala i tarli dalla mente
dalla gelida nebbia del passato.
Ora mi immergo nella nebbia bollente.
La mia mente bussa alla mia testa,
irrimediabilmente ormai mi hanno marchiato,
mi ribatto col rametto di betulla
proprio i segni del tempo più infoscato.
Scaldami bene un bagno alla bianca
perchè mi abitui alla luce bianca,
a mi, inebriato e inebetito dal calore
il vapore scioglierà la lingua muta.
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