Permettete due parole fuori dal verbale?
Che ci insegnano la scuola e la famiglia?
Che quelli là, sarà la vita a condannarli!
Beh, qui siamo d’accordo. Diglielo, Sergino!
Non appena si risveglia domattina, state certi che dirà:
che sia la vita a condannarli, sia la vita a perseguirli!
Voi lasciate stare! È tutto guadagnato!
Ma perché questa cagnara, se è la vita a condannarli!
Non ci badate: Sergino annuisce di continuo
ma è sveglio, capisce tutto al volo.
Se sta zitto è solo per agitazione,
per presa di coscienza, dico, per lucidità.
Ehi gente, non ci chiudete dentro: a casa piangono i bambini.
Lui deve andare a Chimki, e io a Medvedki.
Ma sì, tanto gli autobus non passano,
la metro è chiusa, i taxi non ci pigliano.
Però, fa piacere che qualcuno ci rispetta qui.
Guarda, ci portano, Sergetto, ci danno un passaggio.
Non ci sveglierà più il gallo con i suoi chicchirichì,
sarà il sergente a tirarci su, come si fa con le persone.
Solo la musica ci manca; non appena ci svegliamo…
ho infrattato un rublo, Sergetto: i postumi li ricacciamo giù!
Epperò, fratello, che fatica il nostro viaggio.
Ah, poveraccio… ma sì, dormi, riposati Sergetto.
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