A Ljudmila Orlova
Questa notte per me è fuorilegge.
È di notte che nascono le mie canzoni.
Impugno il disco del telefono
E compongo l’eterno zero sette.
«Signorina, salve! Il vostro nome?» - «Tamara.»
«La settantaduesima! Aspetto trattenendo il respiro!
No, è impossibile! Riprovate! Sono sicuro, lei è a casa!
Ecco, rispondono! - Salve, sono io!»
Questa notte per me è fuorilegge.
Io non dormo, vi prego fate presto!
Perché mi offrono le persone amate
A credito o a rate?
«Signorina, mi ascolti! Lei, la settantaduesima!
Non posso aspettare, - l’impazienza cresce.
Al diavolo tutte le linee! Domani prendo il volo!
Ecco, rispondono! - Salve, sono io!»
Il telefono per me è come un’icona,
L’elenco telefonico - un trittico,
La centralinista è diventata la Madonna
Che riduce all’istante la distanza.
«Signorina, sia gentile! Ancora un attimo, la prego!
In questo momento siete un angelo, non scendete dall’altare!
La cosa più importante non è ancora arrivata, capitemi!
Ecco, rispondono! - Salve, sono io!»
Cosa? Di nuovo un guasto sulla linea?
Cosa? Il ripetitore e la centrale fanno i capricci?
Non importa, aspetterò, sono pronto
A ricominciare ogni notte da zero.
«Zero sette! Salve! Sono ancora io.» - «Desiderate?»
«No! Non è più necessario. Mi dia Magadan.
È solo per un amico, voglio sapere
come sta quel poveretto così lontano.»
Questa notte per me è fuorilegge.
Tutte le mie notti non son fatte per il sonno.
Io mi addormento, sognando la Madonna
Che assomiglia a qualcuno che conosco.
«Signorina, sia buona! Sono ancora io, Tamara!
Non posso più attendere, il mio orologio si è fermato.
Sì, è per me, di sicuro! - Sì sono certamente a casa!»
«È arrivata la linea. Rispondete!» - «Salve, sono io!»
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