In piena luce, accessibile a tutti gli occhi, Mi accingo alla consueta procedura. Ritto davanti al microfono come davanti alle icone. Ma oggi mi sento proprio come davanti a una feritoia. Al microfono non vado a genio E la mia voce disgusterebbe chiunque. Di sicuro, se mi capiterà di sbagliare, Lui rafforzerà, spietato, il mio errore. Le luci della ribalta mi colpiscono i fianchi, I fari mi puntano il viso malignamente, I riflettori mi accecano di lato. E io soffoco! Soffoco! Lui, un dritto, più tagliente di una lama, Instancabile coglie la più piccola nota falsa. Poteva fregarsene! Oggi non sono in forma - D’accordo - Canterò bene! Questa sera sono particolarmente rauco E non rischio di cambiare la tonalità. Ma se la mia voce mi tradirà Lui si rifiuterà di raddrizzare la curva. Le luci della ribalta mi colpiscono i fianchi, I fari mi puntano il viso malignamente, I riflettori mi accecano di lato. E io soffoco! Soffoco! Sul collo agile il microfono Rotea la sua testa di serpente, Appena taccio, lui morde - Dovrò cantare fino allo stordimento e alla morte! Non ti agitare! Non muoverti! Non osare! Ho visto la tua lingua biforcuta, vipera, lo so... Ma oggi io sono come un incantatore di serpenti, Non canto più, io esorcizzo un cobra. Le luci della ribalta mi colpiscono i fianchi, I fari mi puntano il viso malignamente, I riflettori mi accecano di lato. E io soffoco! Soffoco! Lui è vorace e avido come un uccellino, Mi strappa i suoni dalla bocca. Lui mi bucherà la fronte con una pallottola. Le mani non si alzano - la chitarra me le ha legate. Ancora!.. Non finirà mai?! Chi è dunque questo mio microfono - chi mi risponde? Ora è come una lampada votiva vicino al viso - Ma io non sono un santo e il microfono non arde. Le luci della ribalta mi colpiscono i fianchi, I fari mi puntano il viso malignamente, I riflettori mi accecano di lato. E io soffoco! Soffoco! Le mie melodie sono più semplici delle scale, Ma appena mi discosto dal tono, L’ombra fissa del microfono Mi frusta sulle guance dolorosamente. Sono abbagliato, accessibile a tutti gli occhi. Cosa mi devo aspettare - bonaccia o tempesta? Ritto davanti al microfono come davanti alle icone. Ma oggi mi sento proprio come davanti a una feritoia. Le luci della ribalta mi colpiscono i fianchi, I fari mi puntano il viso malignamente, I riflettori mi accecano di lato. E io soffoco! Soffoco!
© Silvana Aversa. Traduzione, 1992