Per metà della Terra col mio battaglione Attraverso la terra scoscesa E per premio alla fine m’han messo in furgone E buttato alla soglia di casa Ho passato la vita a marciare E mi fermo davanti al portone A guardare il camino fumare Che mi ha fatto una strana impressione La finestra sta trasecolando La signora ha dischiuso l’imposta Non mi ha mica abbracciato piangendo Ma è rientrata e s’è quasi nascosta...         C’è un signore che mi guarda ottuso Sprofondato nella mia poltrona E mia moglie al suo fianco in attesa Ed il cane che si strattona. Mentre stretta la vita tra i denti Io scappavo fra le fucilate Un qualcuno scaldava i mie guanti E mangiava con le mie posate Ho marciato sotto gli stivali Di quel dio della guerra contorto Che m’ha inflitto ferite mortali Ed io manco me n’ero accorto. Col coraggio stretto nei pugni Ho costretto il dolore in risata E gli ho detto “Scusate compagni Ho bussato alla porta sbagliata Io via auguro un bene infinito E l’amore e la pace per casa” Quello lì mi fissava stupito E chissà se ha capito qualcosa Poi gemendo la porta è sbattuta Mentre io ripartivo al mio niente Solo quella finestra accostata Mi guardava un po’ colpevolmente.
© Alessio Lega. Traduzione, 2008