Qua i rami degli abeti tremano dal peso,
qua gli uccelli bisbigliano allarmati, -
Vivi in un bosco fatato e selvaggio,
dal quale non è possibile allontanarsi.
Che i ciliegi selvatici asciughino pure la biancheria al vento,
che con la pioggia cadano i fiori di lillà, -
In ogni caso ti porterò via
nel palazzo dove suonano i pifferi.
Il tuo mondo con le streghe è per mille anni
nascosto a me ed alla luce, -
E tu credi non ci sia niente di meglio
del tuo bosco fatato.
Che sulle foglie non ci sia pure rugiada di mattina,
che la luna bisticci con il cielo annuvolato, -
In ogni caso ti porterò
via nella torre luminosa - con terrazzo sul mare.
Quale giorno della settimana, a quale ora
verrai prudente con me,
quando ti porterò in braccio
là dove non sarà possibile trovarti?
Ti rapisco, se hai in animo di venire rapita, -
Ho forse sprecato inutilmente così tante energie?
Mi accontenterei del paradiso in una capanna,
se qualcuno ha occupato la torre e il palazzo!
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