Non ti abbiamo spartita e neanche vezzeggiata
e quanto al fatto che ti amammo č ormai acqua passata,
io porto in cuore, Valja, la tua immagine radiosa
e Leša, invece, lui sul petto se l’č incisa.
Quel giorno che alla stazione ci siam divisi,
di ricordarti fino alla tomba io promisi:
"Non ti potrň mai cacciare, Valja, nell’oblio".
Rispose allora Leša: "Tanto meno io".
Ora decidi tu chi di noi due sta peggio
e pensa un po’ per chi ci mole piů coraggio:
lui porta fuori il tuo profilo tatuato,
ma č dentro all’anima che io sono segnato.
Quando sto tanto male da voler morire -
queste parole non ti vogliono ferire -
chiedo a Leša di sbottonarsi la camicia
e sto a osservarti ore e ore con tenacia.
Finchč un compagno, un buon amico, non č tanto,
con l’arte non ha vinto il mio tormento,
e cosě, copiando da Leša il tuo ritratto
ha inciso il tuo profilo sul mio petto.
Diffamar gli amici non č cosa carina,
eppure tu mi sei piů cara e piů vicina
perché il mio tatuaggio, o meglio il tuo,
č migliore e assai piů bello che non il suo.
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