Quella sera non Bevevò e non cantavo, solo lei guardavo, con occhi sgranati, così come fanno i marmocchi incantati; ma quello che primo stava con lei mi disse: "Vai, vattene via, mi disse: "Vai, vattene via, togliti dalla testa ogni idea". Quello che prima stava con lei cominciò a insultare e minacciare, non lo posso scordare, non ero bevuto, quando decisi che sarei andato lei mi trattenne con un gesto: lei mi trattenne con un gesto: "Non andare via, è ancora presto". Ma quello che prima stava con lei non mi dimenticò, evidentemente; un giorno d’autunno, mentre ero insieme a un amico, me li trovai di fronte. Erano in gruppo, ognuno stava zitto; Erano in gruppo, ognuno stava zitto; stavano in gruppo, ed erano in otto. Avevo il coltello e dissi: "E sia, non mi si avrà tanto facilmente. Avanti, bastardi, fatevi avanti perché dovrei crepare per niente?" E allora fui io il primo a colpire E allora fui io il primo a colpire perché è cosi che si deve fare. Ma quello che prima stava con lei fece davvero una bella frittata, la fece davvero, non son mica balle. Qualcuno si attaccò alle mie spalle, Valjucha gridò: "Difenditi, dai, Valjucha gridò: "Difenditi, dai, difenditi" urlò. Era tardi, oramai. Per otto disgrazie una sola risposta, anche in galera c’è un lazzaretto, mi son ritrovato disteso su un letto, per lungo e per largo mi hanno tagliato. Diceva il dottore: "Coraggio, mio caro". Diceva il dottore: "Coraggio, mio caro". Diceva: "Coraggio". E io tenni duro. In quanto al distacco, fu un solo momento, non restò ad aspettarmi, lei se ne è andata, ma non le ho portato risentimento, lei, si capisce, io la perdono. Ma quello che prima stava con lei, Ma quello che prima stava con lei, lui non potrò scusarlo mai. Lei la perdono, la perdono, però quello che prima stava con lei quello che prima stava con lei un giorno o l’altro lo incontrerò.
© Sergio Secondiano Sacchi. Traduzione, 1992