Io ho una chitarra - fate largo, pareti! Il secolo della libertà mi escluderà il destino, la gola mi si tagli, mi si taglino le vene, risparmiate però le mie corde d’argento! Inghiottirà la terra i miei passi irrequieti, chi mai intercederà per il mio breve cammino? Ai loro artigli la mia anima appartiene, risparmiilo almeno le mie corde d’argento!         Quale sorte mi sbarra e mi terrà segreti i bui di notti fonde e le luci del mattino? Senza più libertà, con l’anima in catene mi hanno anche strappato le mie corde d’argento.
© Sergio Secondiano Sacchi. Traduzione, 1992