Se un amico si rivela ad un tratto né nemico né amico, ma solo un po’ così, se non capisci affatto se è buono o cattivo portalo in montagna: fai un tentativo. Ma non lasciarlo separato, fai che sia legato a te e lì capirai chi è. Se sulla montagna un amico, dico un amico e mica un ah, subito si lagna o ha un collasso, e ammesso che sul ghiacciaio al primo passo sia già depresso o inciampi in un guaio, vuoi dire che e ’è un intruso accanto a te, non mettergli il muso, ma mandalo via: lassù hanno chiuso ogni via a genie così e qui su questa gente non cantano niente. Ma se non hai udito un lamento, e se anche imbronciato e accigliato ha camminato, e quando tu sei caduto dalla roccia soffrendo ha tenuto, se in vetta era tutto in fervore, se è salito contento e spedito su di lui potrai contare come su te stesso.
© Sergio Secondiano Sacchi. Traduzione, 1992