Busto eretto, braccia in alto, Due tre quattro, un po’ più svelto, Buona lena grazia e posa plastica. La mattina ti riaggiusta, Toglie il cerchio dalla testa Se di vita te ne resta la ginnastica. La puoi fare pure in casa, Due tre quattro, schiena stesa, Un bel movimento sistematico. Bada a quel che stai facendo Un respiro ben profondo Fino a quando non sarai cianotico. Già nel mondo l’influenza, Due tre quattro, sopravanza Con uno sviluppo epidemico. Stando in forma scansi il peggio, Fatti fare un bel massaggio, O poi ti ritroverai anemico. Se la fiacca ti divora, Su è giù niente paura, Che da tutto l’Artico all’Antartico, Basta attendere al richiamo: Niente grassi, niente fumo, Prevenire è sano e assai catartico. Non è il caso di fiatare, Su e giù fino a scoppiare, Niente facce tristi vuote e apatiche. Se fa male vi sfregate Con la mano e non scordate Le più note procedure acquatiche. Quanto ai guai stiamo tranquilli, Che facciamo due saltelli, Tanto qui i vantaggi sono autentici. In questa corsa non c’è un primo, E non perde mai nessuno, Il surplace ci rende tutti identici.
© Sergio Secondiano Sacchi. Traduzione, 1992
© Paolo Rossi. Canto, 1993
© Eugenio Finardi. Canto, 2008