Quest’oggi in gìro non senti, il battito di un cuore,
per i viali e i pergolati è un ambiente perfetto,
cado afferrando il piombo col uno petto
e finalmente faccio in tempo a penstare.
Sento ormai che non andrò molto distatile,
un altro al posto mio dovrà arrivare,
non abbiamo avuto il tempo di fiatare
che i nostri figli se ne vanno al fronte.
C’è chi sta a dire: dopo di noi il diluvio
e saltano come in un abisso dalla trincea
ma io ho lasciato questa mia trincea
proprio perché non venga poi il diluvio.
I miei occhi si chiuderanno tra un istante,
alla terra mi andrò ad avvinghiare,
non abbiamo avuto il tempo di fiatare
che i nostri figli se ne vanno al fronte.
Chi mi sostituirà nello slanciarsi contro
quel ponte tanto a lungo puntato?
Vorrei fosse quello laggiù, il designato,
con la divisa larga da ballarci dentro.
Ora posso sorridere nuovamente
perché so chi mi verrà a rimpiazzare,
non abbiamo fatto in tempo a fiatare
che i nostri figli se ne vanno al fronte.
Gli scoppi soffocano i palpiti del cuore
ma il mio mi bisbigliava ad alta voce
che la mia fine non è la fine, invece
da una fine nasce sempre un nuovo albore.
I miei occhi si chiuderanno tra un istante,
un altro al posto mio dorvrà arrivare,
non abbiamo fatto in tempo a fiatare
che i nostri figli se ne vanno al fronte.
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