ghiaccio sotto e ghiaccio sopra e io ci soffro dentro...
dovrò sfondare sopra o perforare sotto...
venire comunque a galla e non perdere la speranza
e lavorare ancora, aspettando nuovi visti...
il ghiaccio sopra me si spezzerà d’un colpo...
con tutto il mio sudore, come un contadino al campo
farò ritorno a te, come le navi del mio canto
ricordandomi tutto, anche i versi più antichi...
ho meno di mezzo secolo e più di quarant’anni
e da dodici vivo grazie a te e grazie a dio...
e ne avrò da cantare io, di fronte all’eccelso
e di che giustificarmi quando sarò dinanzi a lui...
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