dedicata alle truppe da sbarco di Evpatorija
Le cadute e i tramonti sono alle nostre spalle, se avessimo almeno un minimo, invisibile slancio! Voglio credere che le nostre giubbe nere ci daranno la possibilità di vedere l’alba di oggi. In faccia, ci hanno urlato di morire da eroi. D’accordo, ci proveremo, vediamo quel che possiamo fare. Ho solo pensato fumando sigarette non mie: “Si fa quel che si può, l’importante per me oggi è rivedere l’alba”. Compagnia speciale: onore speciale per un soldato del genio Adesso non assalitemi alle spalle con un coltello, sarebbe fatica sprecata perché anche con la gola squarciata oggi riuscirò a vedere l’alba Le retrovie le abbiamo attraversate, ci siamo trattenuti dall’ammazzarli nel sonno e quando ci siamo aperti un varco, improvvisamente l’ho visto, ancora verde, immaturo ma vigile, un girasole che aveva già la testa rivolta all’alba. Alle sei e mezza, dietro alle nostre spalle non sono rimaste solo cadute e tramonti, ma anche il volo e l’alba. Spello due fili, stringendoli fra i denti, l’alba non sono riuscito a vederla ma è mancato poco. La compagnia decimata torna sui suoi passi, non importa com’è andata, importa che il forte è saltato. Voglio almeno credere che il nostro spregevole lavoro permetterà a voi di veder l’alba senza pagare un prezzo troppo caro.
© Flavio Poltronieri. Traduzione, 2017