Che razza di casa è questa?
Silenziosa, immersa nelle tenebre
Esposta alle raffiche
Dei sette venti
Le finestre
Tutte rivolte al crepaccio
E la porta d’entrata
Sulla strada maestra?
Oh, sono stanco ma ho slegato i cavalli
Ehi, c’è qualcuno vive qui? che venga ad aiutarmi?
Nessuno. Solo un’ombra di sfuggita nel corridoio
Un avvoltoio gira restringendo i suoi cerchi
Entri dentro
Come si trattasse di una taverna
Della gente là
Uno su tre ti è nemico
Fanno smorfie
A un ospite indesiderato
Le icone al muro
Sono tutte storte
Inizia una conversazione confusa e strana
Qualcuno geme una canzone, tormenta una chitarra
Un tipo irrequieto, stupido e ladro
Tira fuori un coltello da sotto la tovaglia
Chi mi dirà
Che casa è mai questa?
Perché è al buio
Come una baracca per appestati?
Le lampade si sono spente
L’aria fuoriesce
Non è che qui
Avete disimparato a vivere?
Le vostre porte sono spalancate ma l’anima è chiusa a chiave
Chi è il padrone qui? Chi paga la bicchierata?
Mi si risponde: A quanto pare sei stato lontano per molto tempo
E hai dimenticato, noi viviamo da sempre così
Ci si nutre d’erba,
Mangiamo acetosa,
Le nostre anime si sono inacidite,
Riempite di brufoli
Ce la siamo spassata col vino
Saccheggiato la casa
Litigato
Ci siamo impiccati
Ho sfinito i miei cavalli, sono scappato al galoppo dai lupi
Mostratemi la terra dove risplendono le lampade
Mostrami il luogo che ho cercato
Dove cantano senza gemere, dove il pavimento non è in pendenza
Non abbiamo mai sentito parlare
Di case simili
Siamo abituati da tempo
A vivere nell'oscurità
Da tempo immemorabile siamo stati
Nel male e nei sussurri
Sotto icone coperte
da fuliggine nera
Dal fetore dove le icone pendono storte
Dopo aver buttato la frusta, mi sono precipitato a capofitto
Dove mi portavano i cavalli, dove guardavano i miei occhi
Dove la gente vive come dovrebbe vivere…
Quante cose affondate,
quante svanite!
La vita mi ha travolto
ma non abbastanza
Forse ho cantato di
te in modo maldestro,
la canzone “Occhi Neri”,
tovaglia bianca?!
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