Ostinatamente voglio raggiungere il fondo.
Il respiro non è più regolare, la pressione sulle orecchie è enorme...
Perché sto cercando la profondità?
Cos’è che non mi soddisfaceva sulla terra ferma?
Là, sulla terra, c’era una casa e un tavolo.
Là potevo cantare e potevo sforzarmi fino allo stremo.
Là nuotavo pure un pochino, e con difficoltà,
Però riuscivo comunque a stare in superficie.
E io sto affogando consapevolmente
E chiamo: “Salvate le nostre anime!”
E se io non dovessi farcela,
Amici miei, correte via dalla terra ferma!
Tornate indietro - ma non ai disastri e alla disperazione,
Indietro e in profondità - ma non verso la bara,
Indietro: all’acqua, al rifugio sacro,
Indietro: nell’utero primordiale.
Ecco che l’Holothuria
Mi batte sulla spalla, riconoscendo in me un suo simile.
E io sputo fuori il tubo
E lascio che l’acqua mi riempia i polmoni.
Serrate pure le fila ordinate!
Tappatevi ancora più forte le orecchie!
Io sono andato via da solo - il che non è un dramma
Ma tornerò a sollecitare le vostre anime!
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