Come campana d’allarme, hanno risuonato nella notte dei passi pesanti, E così pure noi presto dovremo partire e congedarci senza parole. Lungo i sentieri ancora non battuti hanno scalpitato i cavalli, i cavalli, Portando i cavalieri verso chissà quale fine ignota. Il nostro tempo è diverso, coraggioso e tostissimo, ma la felicità va cercata, come ai vecchi tempi. E nell’inseguirla, mentre ci sfugge, noi le voliamo dietro. Soltanto che in questa corsa stiamo perdendo i compagni migliori, Senza accorgerci che loro non stanno più cavalcando accanto a noi. E ancora a lungo prenderemo ogni fuoco per un incendio, Ancora a lungo ci sembrerà funesto lo scricchiolio degli stivali, I giochi dei bambini, con dei nomi antichi, saranno dedicati alla guerra, E continueremo a lungo a separare le persone in amici e nemici. Ma quando si saranno placati i tuoni, gli incendi e i pianti, E quando i nostri cavalli si saranno stancati di galoppare sotto i nostri corpi, E quando le nostre ragazze si toglieranno i pastrani militari, per indossare dei vestitini, Non si dovrà dimenticare allora, né perdonare, né perdere!
© Irina ?. Traduzione, 2015