“Serpenti, serpenti dappertutto, che gli pigli un accidente!” L’uomo gridava infuriato. E chiamò in aiuto la mangusta, Voleva che la mangusta gli desse una mano. E le manguste si diedero da fare, Senza risparmiare né se stesse né i famigliari. Uscirono a cacciare Senza ferie e senza giorni di riposo. E nei deserti, nelle steppe e nelle pampas Diedero addirittura una direttiva alle pattuglie: Ignorare i serpenti innocui, Ma azzerare quelli velenosi. Preparatevi, ora verrà la parte triste: L’uomo arrivò di nascosto, E tese trappole alle manguste, Dichiarando che erano animali nocivi. La mattina dopo tornò, in compagnia di un cane, E mise la mangusta in un sacco. Mentre la mangusta si dibatteva e piangeva, E gridava: “Io sono un animaletto utile!” Ma gli animaletti con le fratture e le ferite Venivano buttati dentro il sacco, come se fossero funghi, Storditi dal dolore inflitto dalle trappole, E storditi anche dalla svolta del destino. E si chiedevano: “Ma che cos’è successo? Perché ci stanno portando allo sterminio?” E disse loro una mangusta anziana Con una zampa anteriore fratturata: “Le capre in Belgio hanno mangiato i cavoli, I passeri in Cina hanno mangiato i campi di riso, Mentre in Australia le manguste cattive Hanno fatto fuori i serpenti utilissimi. Non è poi un fenomeno del tutto inspiegabile: Prima erano utili, e poi di colpo Si è visto che le manguste erano state fin troppo brave A dare la caccia alle vipere. Ed è così che loro sono state ricompensate Da questa gente calcolatrice nostrana. A quanto pare, gli uomini non possono fare a meno del veleno E di conseguenza - non possono fare a meno dei serpenti...” E di nuovo: “Serpenti, serpenti dappertutto, che gli pigli un accidente!” L’uomo gridava infuriato. E chiamò in aiuto ...
© Irina ?. Traduzione, 2015