Ci siamo lasciati alle spalle soltanto i crolli e i tramonti, Ci fosse stato almeno un decollo piccolissimo, addirittura invisibile! Vorrei credere che questi nostri giacconi neri Mi daranno la possibilità di vedere l’alba di oggi. Oggi ci hanno detto, davanti a tutti: “Morite da eroi!” D’accordo, ci proveremo, vedremo che aria tira. Intanto pensavo, fumando sigarette non mie: “Qui ognuno farà quello che potrà, a me importa riuscire a vedere l’alba”. Per un artificiere è un onore speciale far parte di un commando speciale. Non saltatemi addosso dai cespugli impugnando un pugnale, Non sforzatevi: io perfino con la gola tagliata Oggi saprò vedere l’alba prima che arrivi il mio finale. Abbiamo attraversato le loro retrovie, trattenendoci dallo sgozzarli mentre stavano dormendo. E all’improvviso ho notato, quando abbiamo tagliato un passaggio nel filo spinato, Che un girasole ancora acerbo, ancora inesperto, ma sensibile, Ha già girato la sua testa verso levante. Dietro le nostre spalle, alle sei e trenta, sono rimasti, lo so, Non solo i crolli e i tramonti, ma anche il decollo e l’alba. Sto pulendo due fili scoperti stringendo i denti. Non ho visto l’alba, ma ho capito: ancora pochi istanti e sarebbe arrivata. Il commando torna indietro, assottigliato, senza più noi. Quello che è successo, non ha importanza, l’unica cosa che importa, è che il forte è stato fatto saltare. Vorrei credere che questo nostro lavoro rude Vi regali la possibilità di vedere l’alba senza pagare dazio.
© Irina ?. Traduzione, 2015