Sono bruciati i ponti, si sono inabissati i guadi, E si sta stretti: vediamo soltanto i teschi, E le vie di uscita e di ingresso sono tutte bloccate, E l’unico percorso è quello dove va la folla. E come delle coppie di cavalli attaccati in fila, Dimostrando in modo tangibile quanto sia piccolo il mondo, La folla cammina dentro un cerchio chiuso. E il cerchio è grande, e i punti di orientamento sono stati smarriti. Sta colando la tavolozza bagnata dalla pioggia, I galoppi irrompono dentro la polonaise. Non ci sono odori, né colori, né tonalità, né ritmi, E dall’aria è sparito l’ossigeno. Né la pazzia, né l’inspirazione di alcuno Potrà interrompere questo infinito movimento circolatorio. Ma è poi davvero un movimento eterno? è veramente questo il succo di quel fatidico andare avanti all’infinito?
© Irina ?. Traduzione, 2015