Mettiti in cammino, svelto! Altrimenti mettiti in una bara. E già! Non è che ci siano tante scelte davanti a noi. Siamo stati condannati ad una vita lenta, E per ulteriore sicurezza siamo incatenati a lei. E qualcuno ci ha pure creduto, in fretta e furia. Ci ha creduto stupidamente, senza riflettere. Ma è davvero vita questa - quando si è in catene? Ma è davvero scelta questa - quando si è legati? è insidiosa la grazia che ci è stata concessa - Come una pozione di stregoni dementi: La morte per mano dei nostri si nasconde dietro una roccia Mentre dietro c’è sempre la morte, ma per mano di estranei. L’anima si è bloccata, il corpo si è intorpidito, E noi stiamo in silenzio come delle pedine fasulle. E nel parabrezza sporco sta guardando, sta mostrando i denti La vergogna con un ghigno beffardo. E se solo si potessero rompere le catene Allora potremmo azzannare alla gola Coloro che hanno avuto l’idea di inchiodarci Con i legami delle catene alla vita decantata. è possibile che stiamo ancora sperando che succeda qualcosa? Oppure questa catena non è pane per i nostri denti? A che pro bussare alle porte del paradiso Con le nocche su staffe in ferro battuto? Ci hanno offerto una via di uscita dalla guerra, Ma ecco che prezzo astruso hanno chiesto: Siamo condannati ad una lunga vita Tramite la colpa, la vergogna, il tradimento! Ma la vita la vale poi, questo prezzo? Tranquilli, la strada non è ancora finita... E si può ancora morire con dignità Stando lontani da quella grande guerra. Ed è ancora presto per paragonarci alla melma della palude - Noi non ci metteremo a costruire i nostri nidi su un suolo marcio! Non moriremo a causa della vita tormentata Piuttosto rinasceremo grazie alla morte leale!
© Irina ?. Traduzione, 2015