In un regno dove è tutto a posto, tutto tranquillo, Dove non ci sono né guerre, né cataclismi, né tempeste, è apparso un enorme cinghiale selvaggio, Incrociato con un bufalo, o forse con un toro, o anche con un uro. Il re soffriva di problemi gastrici e di asma, E già solo con la tosse metteva una grande paura, E nel frattempo la bestia terribile Divorava alcuni e altri li trascinava nel bosco. Il re allora ha subito pubblicato tre decreti: “La bestia deve essere sconfitta, assolutamente! Chi avrà il coraggio di farlo, Prenderà in sposa la principessa!” E in questo regno, ormai ridotto alla disperazione, Appena entri - procedendo subito in diagonale, Viveva in una nostalgia spericolata, facendo una bravata dopo l’altra, Il migliore tiratore del regno, caduto in disgrazia. Sul pavimento erano sdraiate delle persone e delle pelli di animali, Cantavano canzoni, bevevano mieli alcolici, ed ecco che I trovatori hanno suonato le trombe, Hanno acchiappato il tiratore e l’hanno portato al palazzo E il re ha tossito: Non starò A farti prediche, giovanotto! Se domani riuscirai a sconfiggere lo Chudo-judo1, Porterai all’altare la principessa. E il tiratore: Ma che cavolo di premio è questo? Io voglio una botte del porto! E la principessa non mi serve nemmeno regalata, E lo Chudo-judo lo sconfiggerò comunque. E il re: Prenderai la principessa, punto! Altrimenti, in un attimo finirai in prigione! Si tratta della figlia del re, dopotutto! E il tiratore: Puoi anche ammazzarmi, ma non la voglio! E mentre i due litigavano così, Ha mangiato quasi tutte le donne e quasi tutte le galline, E si aggirava ormai vicinissimo al palazzo Quel toro - uro. Niente da fare, gli è stato promesso il porto. Lui ha steso lo Chudo-judo ed è scappato. E così ha disonorato la principessa e il re Il migliore tiratore del regno caduto in disgrazia.
1 Mostro epico, personaggio del folklore russo.
 
© Irina ?. Traduzione, 2016