In un regno dove è tutto a posto, tutto tranquillo,
Dove non ci sono né guerre, né cataclismi, né tempeste,
è apparso un enorme cinghiale selvaggio,
Incrociato con un bufalo, o forse con un toro, o anche con un uro.
Il re soffriva di problemi gastrici e di asma,
E già solo con la tosse metteva una grande paura,
E nel frattempo la bestia terribile
Divorava alcuni e altri li trascinava nel bosco.
Il re allora ha subito pubblicato tre decreti:
“La bestia deve essere sconfitta, assolutamente!
Chi avrà il coraggio di farlo,
Prenderà in sposa la principessa!”
E in questo regno, ormai ridotto alla disperazione,
Appena entri - procedendo subito in diagonale,
Viveva in una nostalgia spericolata, facendo una bravata dopo l’altra,
Il migliore tiratore del regno, caduto in disgrazia.
Sul pavimento erano sdraiate delle persone e delle pelli di animali,
Cantavano canzoni, bevevano mieli alcolici, ed ecco che
I trovatori hanno suonato le trombe,
Hanno acchiappato il tiratore e l’hanno portato al palazzo
E il re ha tossito: Non starò
A farti prediche, giovanotto!
Se domani riuscirai a sconfiggere lo Chudo-judo1,
Porterai all’altare la principessa.
E il tiratore: Ma che cavolo di premio è questo?
Io voglio una botte del porto!
E la principessa non mi serve nemmeno regalata,
E lo Chudo-judo lo sconfiggerò comunque.
E il re: Prenderai la principessa, punto!
Altrimenti, in un attimo finirai in prigione!
Si tratta della figlia del re, dopotutto!
E il tiratore: Puoi anche ammazzarmi, ma non la voglio!
E mentre i due litigavano così,
Ha mangiato quasi tutte le donne e quasi tutte le galline,
E si aggirava ormai vicinissimo al palazzo
Quel toro - uro.
Niente da fare, gli è stato promesso il porto.
Lui ha steso lo Chudo-judo ed è scappato.
E così ha disonorato la principessa e il re
Il migliore tiratore del regno caduto in disgrazia.
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