Senza divieti e senza impronte, Bruciando i pneumatici sull’asfalto, Dall’incubo delle città Le auto bramano uscir fuori: Ingombranti come carri armati, Le “Ford”, le “Lincoln”, le “Silene”, Le eleganti “Mustang”, Le “Mercedes”, le “Citroen”. Come se sapessero: Il gioco vale la candela! Sarà come una vendetta contro le città! Più in fretta! Ma attenzione a non bruciare le candele, Il carburatore, e quell’altra roba che loro hanno dentro. E non si vede la carreggiata, Berline, berline a non finire... E in mezzo a loro, come due macchie, Ci sono due belle automobili, Come se fossero legate da una fune (E il filo si rompe nel punto più debole). Gli acceleratori, le valvole di aspirazione Non avranno più niente da fare. Come se sapessero: Il gioco vale la candela! Se solo riuscissero a liberarsi - poi salderebbero tutti i conti. E, magari, lui farà a lei un discorso, Con il clacson, e con quell’altra roba che loro hanno dentro. Questo ammasso di macchine Ce l’ha con te. Berlina grigio-chiaro! Non perderla di vista! Davanti a te, guarda, c’è uno svincolo! Più rischio, più fede! Altrimenti farai tardi! Ecco, appunto!... Grigio-chiaro, ci hai messo troppo tempo! Loro sapevano: Il gioco vale la candela! E adesso - a cosa serve clacsonare ai cartelli pubblicitari? O, magari, è come se gli avessero tolto un gran peso dalle spalle O dal cofano, o da quell’altra roba che loro hanno dentro. No, lo svincolo è come una sciagura, Le lancette si muovono separatamente - ed ecco che tu non sei qui. Ma davvero gli svincoli Non si ricongiungono mai? Questo sta convergendo, da solo, E, ingranando la settima, Il grigio-chiaro Dimentica di schiacciare il freno. E allora, convergere è soltanto un sogno vuoto? Oppure è la vendetta contro le città? Sono saltate per aria le ruote, i ponti E i cuori, o quell’altra roba che loro hanno dentro.
© Irina ?. Traduzione, 2016