Questo rumore non è l’inizio della fine,
Non è una nuova distruzione di Pompei -
C’erano tre grandi stupidi che stavano avendo una disputa
Su chi di loro, dei tre grandi, fosse il più stupido.
Il primo ululava: “Io sono fisicamente stupido! -
E alzava su le mani, come se fosse salito sul presbiterio, -
A me, nonostante l’età,
Non è nemmeno cresciuto il dente del giudizio!”
Ma l’argomento non è stato preso in considerazione,
è un trucco indegno perfino per gli intelligenti:
Figuriamoci, non gli cresce il dente!
Però gli altri attributi sono cresciuti, e allora?
Premendo una monetina di rame contro un livido,
Il secondo stupido si è inserito nel discorso:
“Basta schiamazzare! Io sono in grado di vedere tutto
In un modo diverso da come le cose stanno veramente”.
“Ma pensa di che cosa ti stai vantando, scimunito:
Questa è la caratteristica di tutta la generazione!...
E comunque, vedere tutto in un modo diverso
è la prova di problemi con la vista!”
Il terzo era irremovibile e rozzo,
Si graffiava la faccia, si strappava i vestiti:
“Io sono l’unico ad essere autenticamente stupido!...
Non ho idea di niente!”
La disputa è andata avanti a lungo, per giorni, per mesi,
Ma gli argomenti di tutti erano così miserabili...
E così i tre grandi stupidi si sono messi in cammino,
Con un passo stupido lungo una strada stupida.
Ecco la riva, e la fine della strada.
Dentro una botte, spostata sul ciglio della strada,
Viveva un grandissimo saggio:
I saggi stanno bene da soli.
E ha detto il saggio a coloro che si sono avvicinati a lui,
Sì, so chi siete, so perché siete venuti,
C’è solo una cosa, carissimi, che non riesco a capire:
A che cosa vi serve tutto ciò?
Forse non avete da mangiare?
Oppure non vi siete ancora scazzottati a sufficienza?
Non sembrate più stupidi di quello che siete,
Rimanete quelli che eravate.
Basta solo non discutere su chi
è più importante, e andrete perfettamente d’accordo.
Ringalluzzitevi ancora per un po’, e poi,
Se avrete voglia, tornate pure da me un’altra volta.
E si è rifugiato nella sua botte,
Terribilmente intelligente, con i capelli grigi ed arruffati.
E i tre grandi stupidi sono andati via:
Lo stupido, lo stupidotto e lo stupidello.
Mentre si stavano allontanando, brontolavano tra sé:
“Il saggio si è rimbambito, non c’è dubbio!
Il mondo poggia sui grandi stupidi,
Il vecchio avrebbe dovuto mostrarci rispetto”.
Lo solleciteranno un’altra volta,
In una notte buia gli ultimeranno: “Esca fuori!...”
Tutto questo ancora ancora poteva andare,
Solo che gli stupidi avevano le redini del potere.
Anche una favola finisce,
La botte sul ciglio della strada non c’è più,
Il saggio è stato mandato in una cella di isolamento
Starà bene lì da solo?
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