Nella corsa sulla lunga distanza ci sono quattro favoriti.
Ognuno pensa di essere quello più audace,
Ognuno pensa di essere quello meno stanco,
Ognuno vuole salire sull’alto piedistallo.
Qualcuno ha il sangue più freddo, qualcuno più caldo,
Tutti hanno ascoltato i discorsi di raccomandazione,
Tutti hanno mangiato più o meno le stesse cibarie,
Ma l’arbitro non proclamerà il pareggio.
E la lotta lungo tutto il percorso
è, tutto sommato, quasi paritetica.
“Eh, per l’amor di Dio,
Raccontateci qualcosa su come procedono!”
“Qui c’è la televisione
Insieme alla radio!
Al momento non ci sono delle grosse novità,
Tutti procedono ben allineati,
Però l’intensità delle passioni è
Alle stelle!”
Il numero uno sta facendo a pezzi le suole, come un eroe,
Corre come se fosse in discesa, vorrebbe
Raggiungere lì il traguardo e, nello splendore della gloria e
Nel fervore, avvicinarsi con un passo deciso al pentolone.
Come mai non ha avuto dei pensieri più spirituali?
è perché da bambino ha mangiato poco e male.
Da bambino pativa
la fame, era timido,
Si cambiava in fretta -
e via, ad allenarsi in palestra.
E va be’, questo modo di pensare ci torna:
I primi si prendono i bocconi migliori,
Mentre ai secondi, niente da fare, -
Lui ha fatto tutte le verifiche, -
Come premio di consolazione gli daranno
Le ossa e le frattaglie.
Il numero due è ben lontano da quelle soddisfazioni della carne,
Lui è di quelli satolli, di quelli importanti, di quelli là,
Lui spera nella gloria, nel successo,
E alza le gambe più in alto di chiunque altro!
Affronta un tornante, quasi toccando
il cemento con le guance!
Non potrebbe esserci uno spettacolo più bello,
ma lui va ancora oltre!
è uno stratega, e persino un tattico,
insomma, è un professionista:
La forza, la volontà più
il carattere - bravissimo!
è preciso, concentrato, teso,
E non corre rischi inutili.
Quello andrà a partecipare
Alle gare di Salonicco,
E si metterà ad insegnare ai bambini
Nei cinegiornali,
E a combattere con Pelé
Per il primato di resistenza,
E a rappresentare l’esempio vivente della
Perseveranza.
Il numero tre è canuto e saggio,
Lui è sempre nel secondo scaglione, sicuro e solido.
Può darsi che nel primo qualcuno
si sia ammalato,
Oppure l’allenatore abbia
avuto pietà di lui.
E nelle orecchie la corda
gli risuona con insistenza:
Eh, vecchio, questa
è la tua ultima chance!
Lui è eccitato, come un ragazzino,
come un teppista, -
Ci vuole uno scatto -
altrimenti è bell’e spacciato!
Allora passerà subito
In un vecchio vagone posteriore,
Dove i nomi famosi di altri tempi
Sono in uno stato di pre-infarto,
Dove tutti i biglietti hanno lo stesso prezzo
Basso delle cuccette in comune.
E il numero quattro - quello che è sul lato più esterno -
Semplicemente corre - non per qualcosa, non per qualcuno:
Ora si avvicina: attenti! sto per pestarvi i talloni,
Ora rimane indietro, si ferma: così mi va.
(Il numero uno non inghiottirà
il bocconcino prelibato,
Il numero due non riceverà
la corona d’alloro,
E il numero tre dovrà strisciare
Verso i binari morti...)
Quanti sistemi diversi ci sono
Nella corsa moderna!
Lui di colpo rallenta
Prima del traguardo,
Butta via la maglietta - guarda che roba!
Ma non è disgustoso?
Il comportamento dell’atleta
è poco sportivo!
Nella corsa sulla lunga distanza ci sono quattro favoriti.
Cattivi e buoni, altruisti e arraffoni.
Chi di loro professa cosa, chi appartiene a cosa?
...Le scapole si staccano dalle spalle,
E i quattro stanno già volando!
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