Noi tutti apparentemente viviamo, ma è da tanto che non ci eccitano Né i fischi delle locomotive Né le sirene delle navi. Altri - coloro a cui è dato - Cercano di raggiungere le profondità e vedono il fondo, Ma è come se fossero degli scarabei stercorari Oppure avannotti di acqua bassa... E tutt’intorno volano i casi, come dei proiettili, Pazzi, tardivi, ciechi, esauriti... Taluni hanno corso il rischio di affidarsi - E subito: a chi - la tomba, a chi - la gloria. Altri ancora non se ne sono accorti, Invece noi li abbiamo schivati, Di proposito o secondo il presagio Siamo inciampati sul piede destro. In mezzo al tran tran e al trambusto Oh, per quanto tempo noi non stiamo dritti! Ci pieghiamo a volte per sprofondarci in inchini di scorta, E a volte per allacciarci le stringhe... Vorremmo penetrare a fondo, Ma perfino le menti brillanti Espongono tutto tra le righe: Loro ragionano con una prospettiva a lungo termine... E tutt’intorno volano i casi, come dei proiettili, Pazzi, tardivi, ciechi, esauriti... Taluni hanno corso il rischio di affidarsi - E subito: a chi - la tomba, a chi - la gloria. Altri ancora non se ne sono accorti, Invece noi li abbiamo schivati, Di proposito o secondo il presagio Siamo inciampati sul piede destro. Noi aspiriamo a librarci in alto - Poiché i nostri pensieri ormai sono saliti su, E lì stanno regnando, leggeri, Liberi, eterni, elevati. E così forte è stato il desiderio di volare su, Che ieri ci siamo ubriacati, E contrariamente ai pensieri amari Abbiamo mangiato dei bocconi dolci... E tutt’intorno volano i casi, come dei proiettili, Pazzi, tardivi, ciechi, esauriti... Taluni hanno corso il rischio di affidarsi - E subito: a chi - la tomba, a chi - la gloria. Altri ancora non se ne sono accorti, Invece noi li abbiamo schivati, Di proposito o secondo il presagio Siamo inciampati sul piede destro. Con uno scasso aperto, senza le chiavi, Urlando a squarciagola degli orrori, Vorremmo aprire un seminterrato pestilente - Rischiando addirittura la testa. E sobriamente, non a mente calda, Noi tagliamo via il passato con l’accetta, Però lo tagliamo con un braccio molle, Freddo, floscio - con un braccio assente. E tutt’intorno volano i casi, come dei proiettili, Pazzi, tardivi, ciechi, esauriti... Taluni hanno corso il rischio di affidarsi - E subito: a chi - la tomba, a chi - la gloria. Altri ancora non se ne sono accorti, Invece noi li abbiamo schivati, Di proposito o secondo il presagio Siamo inciampati sul piede destro. Fa piacere togliersi il peso dalle spalle E esporre tutto alla luce, per il giudizio divino, E, tremando, far uscire allo scoperto una mano, E dimostrare che dentro non ci sia un coltello, Senza preoccuparsi che la mitraglia Andrà a colpire anche coloro che sono disarmati. Ma noi, quelli di ferro, veniamo corrosi dalla ruggine E dalla psicologia della biscia che striscia... E tutt’intorno volano i casi, come dei proiettili, Pazzi, tardivi, ciechi, esauriti... Taluni hanno corso il rischio di affidarsi - E subito: a chi - la tomba, a chi - la gloria. Altri ancora non se ne sono accorti, Invece noi li abbiamo schivati, Di proposito o secondo il presagio Siamo inciampati sul piede destro.
© Irina ?. Traduzione, 2017