“Oh, Vanya! Guarda questi clown! Con un sorriso largo fino alle orecchie... Le facce impiastricciate fino all’impossibile, E parlano con la voce da alcolizzati! E quello lì - te lo giuro, Vanya, Assomiglia a nostro cognato - un ubriacone identico. Ma guarda, accidenti, guarda, Ti dico che è così!” “Guarda, Zina, lascia stare nostro cognato: Qualunque cosa combini, è pure un parente. E senti chi parla: sei tutta truccata, puzzi di fumo, Ti farò vedere io! E comunque invece di blaterare, perché Nell’intervallo non vai di corsa al negozio? Cosa? Non vuoi? E vabbè, andrò da solo, Intanto spostati!” “Oh, Vanya! Guarda i nanerottoli! I costumi sono fatti in jersey, non in cheviot, Alla nostra fabbrica di abbigliamento numero cinque Nessuno sarebbe in grado di cucire roba così. E invece tutti i tuoi amici, perbacco, Vanya, Sono degli straccioni E bevono sempre così presto Delle porcherie pazzesche!...” “I miei amici, anche se non sono vestiti in “bologna”1, Perlomeno non sottraggono i soldi alla famiglia, E se bevono delle schifezze, è per risparmiare, E anche se iniziano al mattino presto - non sono in debito con nessuno. E comunque, Zina, tu stessa avevi Un amico che lavorava alla fabbrica degli pneumatici, Ecco, quello addirittura tracannava benzina, Rinfrescati la memoria!” “Oh, Vanya! Guarda, guarda, ci sono i pappagallini! Mi viene voglia di gridare. E quello chi è, quello con la maglietta corta? Vanya, ne voglio una così anch’io. Alla fine del trimestre, senti, Vanya, Datti da fare per procurarmene una così. Ma come “levati di torno”, di nuovo “levati di torno”, Così mi offendi, Vanya.” “Zina, faresti meglio a stare zitta tu, Niente premio questo trimestre! Chi ha scritto i reclami al mio posto di lavoro? Ma certo che sei stata tu! Guarda che li ho letti! E comunque, Zina, se ti infilassi Una maglietta così, sarebbe una cosa ridicola, E per cucirla ti ci vorrebbe un mucchio di stoffa, E i soldi, Zina, dove li prendiamo?” “Oh, Vanya, gli acrobati mi fanno morire! Ma guarda come gira, svergognato! Il nostro caporeparto, compagno Satikov, Di recente nel club ha saltellato così. E tu, Ivan, quando torni a casa, Mangi e ti sdrai subito sul divano, Oppure urli, quando non sei ubriaco... Ma che modo è, Ivan?” “Zina, guarda che sto perdendo la pazienza! La vuoi smettere di darmi addosso? Dopo una giornata di lavoro sono tutto sotto sopra, Poi arrivo a casa - e vedo te! E, naturalmente, Zina, Mi viene sempre una gran voglia di andare al negozio, E lì ci sono degli amici... E si capisce, Zina, Io non bevo mai da solo!”                                
1 tessuto impermeabile in nylon che all’epoca andava molto di moda.
 
© Irina ?. Traduzione, 2018