In Asia o forse in Europa è nata la febbre, Ora perfino all’opera Tossiscono con una tosse violenta. Non si capisce qual è la causa del tremore: è la paura? è l’influenza? Gli strumenti a fiato soffiano ognuno per conto suo, gli strumenti a corda rugliano, Il direttore d’orchestra è scosso dalla tosse, i tenori sono diventati rauchi, I baritoni si sono messi a bere, i bassi sono in silenzio. Prima all’opera Andava tutto liscio, con giudizio, E almeno il coro veniva applaudito, E adesso chi applaudire?! Il mezzosoprano non prende le note alte, Quello del soprano di coloratura non è un belcanto, ma delirio, I prezzi sono andati giù drasticamente - al rublo per posto, Insomma, tutto è crollato e ha smesso di funzionare. All’opera stanno soffiando gli spifferi, Buttano a terra, Come un vento-venticello In un campo aperto. Le parti sono state interpretate, le canzoni sono state cantate, Lo spartito si è ristretto, i riflettori si sono spenti. Le arie sono crollate, i duetti si sono separati, La voce del baritono è senza velluto, quella del basso è senza metallo. Qualsiasi cosa tu faccia - sarà tutto vecchio, La sala è vuota ed echeggiante. Dalla voce del tenore L’argento è colato via. Il tenore nell’aria di Lensky1 ha urlato: "Bada!", Sarà stato ubriaco fradicio? Sarà andato fuori di testa? E il tetro basso profondo Per poco non ha fustigato a morte con le corde il direttore Vilkin.
1 nell’opera Eugene Onegin.
 
© Irina ?. Traduzione, 2020