Come posso guardare ora, come respirare, L’aria è pesante prima del temporale, pesante e appiccicosa Cosa cantare oggi, cosa ascoltare Gli uccelli profetici cantano tutti favole L’uccello magico Sirin mi sorride felice, E’allegro e fischia dal suo nido Al contrario ha nostalgia e si addolora Avvelena l’anima lo stravagante Alkonost Come sette corde amate Che suonavano a turno Questo uccello Gamayun Mi da speranza. Nel cielo azzurro, bucato dalle campane, Campana di rame, campana di rame. Sia che si rallegrasse, o che si adirasse In Russia coprono le campane con oro puro, Perché il Signore se ne accorga più spesso. Io sono qui, come davanti all’eterno mistero. Davanti alla nazione grande e leggendaria, Davanti al salato, amaro, agrodolce, Azzurro, di acqua fresca e di segale. Facendo rumore per il fango, grasso e rugginoso, I cavalli affondano fino alle redini, Ma mi attraggono con un potere sonnolento, Che si è sfatto, gonfio di sonno. Come sette amate lune sul mio cammino sta, Quell’uccello Gamayun Mi da speranza. L’anima, colpita dalle perdite e dagli sprechi, L’anima, sfregata via nelle rapide, Se i lembi sono assottigliati fino al sangue, La riparerò con strisce di oro, Perché il Signore se ne accorga più spesso
© Eugenio ?. Traduzione, 2021