Non ti spartivamo e non ti carezzavamo, E se ti amavamo, è cosa passata, - Io porto nell’anima la tua radiosa immagine, Valja, Mentre Lëša la tua immagine se l’è tatuata sul petto. E in quel giorno, mentre ci dicevamo addio alla stazione, Io ti promettevo che ti avrei ricordato fino alla tomba, Dissi: «Non mi dimenticherò in vita di Valja». «E io - tanto più!», mi rispondeva Lëša. E ora decidi chi di noi due è messo peggio, E per chi è più dura - prova a indovinare: Lui ha il tuo profilo tatuato di fuori, Mentre io ho l’anima tatuata da dentro. E quando tutto mi viene a nausea, da patibolo! - Non vogliano queste mie parole offenderti - Chiedo a Lëša di sbottonarsi la camicia, E ti guardo, ti guardo per ore e ore. Ma di recente un mio compagno, un buon amico, Ha sconfitto con l’arte la mia disgrazia: Ti ha copiato dal petto di Lëša E sul mio petto ha tatuato il tuo profilo. Lo so, annerire i propri amici non è un granché, Ma tu ora mi sei più vicina e più cara perché Il mio - o piuttosto, il tuo - tatuaggio È molto meglio e più bello del suo!
© Stefano Fronteddu. Traduzione, 2010