Hai occhi come un coltello,
quando guardi diritto
dimentico chi sono e dove abito
e se guardi di traverso
come se tagliassi il mio cuore
con una scure fredda e tagliente.
Sono sano, a che pro nasconderlo!
Posso addirittura piegare le monetine1,
Non è molto che ho ucciso con una testata un toro;
ma vivere con te2
non è piegare un ferro di cavallo
e per ammazzarti mi manca la forza morale!
Ricordi forse una sola volta,
in cui sono scappato di casa?
E ora dimmi, quando ti stancherai di andartene in giro3
Torno dal garage,
stanco morto4
e corro a cercarti per la città.
Non mi reggo più sui miei piedi,
mi sono comprato una bicicletta
per alleviare le mie sofferenze,
ma sono andato a sbattere contro un camion ribaltabile
e sono andato a finire allo Sklifosovskij5
e non sei neppure venuta a farmi visita!
E il chirurgo, un attempato vecchietto
afflosciato e quasi disperato
ha cucito per sei giorni di seguito le mie ferite.
E quando è finita l'anestesia,
mi ha fatto un male cane :
e per chi, poi, ho rischiato la mia vita?
Aspetta a gioire, vipera,
tra poco mi dimettono!
Mi vendicherò senza pietà
e dico sul serio:
affilerò per bene il rasoio
e ti raserò a zero.
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